Marzini: buon vento
Franchetto Ciani

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Dopo Cesare Pancotto, decano dei coach italiani di pallacanestro in attività, dà il suo primo contributo al nostro blog anche un maestro di giornalismo, sportivo a noi interessa in particolare. Giovanni Marzini si era proposto per mettere a disposizione le sue braccia per scribacchiare qualcosa. Gli avevo risposto che di sicuro ci sarebbe servita anche una testa come la sua, lui ci ha messo pure il cuore nel pezzo in calce. Giovanni e io siamo coetanei, anzi lui ha quattro mesi più di me: è di fine gennaio e io dei primi di giugno 1954. E’ l’unico vantaggio, forse, che ho. Cominciato nel 1974 a collaborare con Gazzetta dello Sport e Piccolo, nel 1976 è stato tra i fondatori di Radio Sound Trieste 102. Nel 1977 passa a Telequattro per dieci anni e la dirige negli ultimi tre. Assunto in Rai a inizio 1988, vi chiude la carriera nel 2013 da direttore da ottobre Duemila del Tgr Fvg dopo tutto un cursus honorum anche a Rai Sport. Presidente del Corecom Fvg fino al 2019, dal 2015 al 2017 per 18 mesi è stato anche il numero uno della Pallacanestro Trieste. Ha scritto i libri “L’Arancia nel cesto” nel 2018 e “Giocoviz” nel 2021 sul tennis, che è l’altra sua grande passione sportiva. Tra gli ideatori del premio giornalistico Marco Lucchetta, che era suo cognato e Mostar ci ha portato via nel 1994 assieme ai colleghi Alessandro Sasa Ota e Dario D’Angelo in servizio Rai con lui, è responsabile editoriale di Link Festival. Grazie e alla prossima.


FRANCO CIANI E L’IDENTITA’ DEL SUO BASKET

di Giovanni Marzini

Le sliding doors della vita mi hanno portato a conoscere Franco (allora con il mio amico, che poi è suo zio, lo chiamavamo Franchetto…) poco più che ragazzino, nella sua casa udinese. Chi vi scrive era negli anni ’70 vicino all’esordio come cronista in una radio privata triestina, Franco studente alle medie, ma già col sacro fuoco del baloncesto dentro l’anima. Ed il primo approccio fu una sfida di tiri liberi nel canestro di fortuna appeso all’ingresso di casa Ciani. Vinse lui alla grandissima…, inutile sottolinearlo! Poi le nostre strade si sono logicamente separate, con incroci occasionali. Il cronista appeso ad un microfono per spingere l’Hurlingham in A/1; lui su quelle tribune, probabilmente e comprensibilmente a tifare Udine nei tanti infuocati derby di A/2. Sino alla scelta, qualche anno dopo, di trasformare questa passione in un lavoro, una professione vera e propria. Una scommessa per entrambi. Non sta a noi dire se vincente. Mi permetto di scriverlo io per quanto riguarda la carriera di coach di Franco: dico senz’altro sì!!!

“Quando venivo a Trieste per vedere basket a Chiarbola, mai avrei potuto pensare di sedermi un giorno sulla panchina dell’Allianz Dome come head coach!” Lo ha detto qualche giorno fa, alla vigilia del suo esordio in campionato, presentando la squadra che è riuscito ad allestire seguendo la volontà di darle una precisa “identità”, come ha tenuto a rimarcare. La sua, senza ombra di dubbio. Quella di un coach che con una determinazione ed una forza che non ha eguali, ha coronato un sogno e vinto la più grande delle scommesse. Qualche giorno più tardi, a proposito di vittorie, ne ha colta una non meno importante, iniziando col piede giusto ed esorcizzando il fantasma Brindisi, capace di togliere il sonno (e punti in classifica) a Trieste negli ultimi anni ….

Che poi sia stato un tecnico friulano a donare per la prima volta il più bello dei sorrisi al pubblico triestino, è questo – se volete – dettaglio statistico o mera curiosità che solletica ormai più noi giornalisti che gli appassionati di uno sport che giustamente (nella sua globalità planetaria) non conosce più confini, nazionalità o lingue diverse. Quella che si parla sul parquet è universalmente condivisa, dalla NBA ai play-ground cittadini, dall’Eurolega ai campetti dell’oratorio… Sta di fatto che Ciani i tifosi triestini se li è già conquistati: con la sua intelligenza, la sua semplicità espressiva, la sua pacatezza che testimonia la lucidità con la quale affronta le mille trappole di un match e che gli regala poi le poche e semplici parole da usare in un time-out. Questa è l’identità del nuovo timoniere alabardato: umile e discreto al fianco del quasi “eterno” Dalmasson lo scorso anno, in plancia di comando da domenica, skipper e stratega della barca triestina.

Buon vento Franchetto!

 

CC

Foto copertina is licensed under a Creative Commons CC0 Universal Public Domain Dedication license. https://pixabay.com/vectors/basketball-clip-art-vector-ball-4264543/

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Un commento

  1. Articolo scritto con sentimento, riconoscendo intelligenza, garbo e competenza a un “udinese doc” stimato da Trieste a Agrigento. Mi è piaciuto molto leggere questo scritto. Viva la Pallacanestro

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